Il funnel marketing spunta fin troppo spesso ultimamente e a sproposito.
C’è chi lo interpreta come un:
- ti metto un post sponsorizzato su Facebook
- ti regalo qualcosa per la quale ti iscrivi ad una newsletter
- ti tampino finché non compri.
Snobbavo questa tecnica perché è così che pensavo che fosse finché non ho incontrato qualcuno che lo ha fatto veramente bene e con efficacia e allora ho approfondito.
A tal proposito vi consiglio un paio di libri utili:
Come ho detto anche in un post di sfogo su Facebook, vedo sempre più spesso ragazzi giovani e per carità, armati delle più buone intenzioni (fare soldi) cercare di vendere attraverso degli annunci Facebook quello che dovrebbe far guadagnare anche loro. Ed ecco che fioccano corsi teorici e tecnici, ma fin troppo standardizzati, su come si fa a vendere un proprio prodotto.
Ciò che non ci raccontano questi corsi sono tutto il lavoro che c’è di:
- creazione dei contenuti:
- validi
- di qualità
- mossi da passione (e l’utente se ne accorge eccome!)
- analisi continua dei micro-funnel che circondano la nostra attività:
- ottimizzazione di una pagina
- usabilità di un form
- visibilità di un bottone
- comunicazione efficace di un’immagine o di un logo
- perfezionamento del copy
- retargeting di una newsletter non aperta,
- etc etc etc
Tutte queste fasi possono essere molto complesse quanto semplici. A volte basta cambiare il colore di un pulsante per rendere più efficace un click che mancava e che può portare alla vendita.
Ma più di tutto è il content: produrre tanti, ma tanti contenuti GRATUITI per tutti i nostri followers ogni giorno, è ciò che serve per far partire un funnel. Senza follower che sono veramente interessati, non parte nessun funnel.
Se vuoi saperne di più ti invito a registrarti alla newsletter, ogni mese troverai il riassunto dei contenuti che produco per chi mi segue più sempre qualcosa di diverso. All’iscrizione riceverai un pdf omaggio.
Alla prossima!
Photo by Carl Heyerdahl on Unsplash
