Portfolio sì o portfolio no?

Da una discussione via email nata con un collega, sono giunta a delle riflessioni, riportate dalla sua esperienza.

L’argomento è: posso pubblicare sul mio portfolio il nome, link e anteprima del sito che ho creato o di cui ho curato parte del progetto?

La sua risposta è stata testuale, vi riporto poi i miei commenti in corsivo:

[…]per quanto posso anche solo consigliarti io, non pubblicherei più di tanto i lavori fatti (o almeno io non lo faccio mai).

Il perché è presto detto per almeno 6 motivi (ma se mi fermo a pensare ne trovo sicuramente altri):

1) se il cliente è piccolo i potenziali clienti pensano che il tuo livello sia medio-basso.

Ciò non è buono, anche per i prezzi. Esempio: se hai 5 siti (tanto per dire un numero) di cui 2 pizzerie, un negozio, un albergo e una giardineria (che magari pagano subito ed i loro soldi sono buoni come quelli degli altri, anzi!) se vai da una azienda grossa storcono il naso o, se ti va bene, tirano da morire sul prezzo.
La cosa non vale in teoria per alcune tipologie di siti elettorali, ma comunque non vale la candela fare marketing in questo modo, almeno a parer mio.

Ragionissimo, non avevo mai pensato a questa cosa.

2) se il cliente è grande ma arrivi prima tu sulle ricerche di Google

se il cliente è grande c’è poi il rischio (successo a me tempo addietro per un sito web) di arrivare su Google prima del cliente stesso (non avevo fornito promozione eh 😉 ) e poi quello si incazza e via a rotture di scatole senza fine.

E’ vero, capita anche a me di essere immediatamente indicizzata. Per fortuna il cliente non se n’è mai accorto. Anzi, ora che ricordo, in passato lavorando per una società di grafica, compariva il mio sito prima del loro come “autori” del sito del cliente in oggetto. Come tutta risposta mi è stato chiesto gentilmente di non mettere i lavori a portfolio. Amen.

3) se il cliente fa delle maialate

…tanto grosse da, per esempio, venire bannato su Google o venire fortemente penalizzato, il tuo link in entrata o in uscita potrebbe penalizzare il tuo stesso sito.

Assolutamente, se il sito è fatto con un cms che consente l’autonomia del cliente meglio stare in guardia.

4) nel caso, raro ma esistente, ci fosse la necessità di riciclare qualcosa

magari anche solo un piccolo pezzo, una sidebar, ecc… è facile trovare da dire perché poi dice che è copiato, con tutto quello che ne segue, anche se in realtà sappiamo tutti che non si può reinventare l’acqua calda ogni giorno.
Purtroppo per noi, i clienti non si fidano mai a prescindere, a meno che non ci sia un passaparola. Per fortuna mia ho imparato a mia volta e a mie spese a non fidarmi mai dei clienti / committenti.

Nota bene che non sto dicendo di tacere con i clienti che ti chiedessero con chi hai lavorato e cosa hai fatto. Quello in privato si può dire, anzi. Dico solo che non sbandiererei ai quattro venti cose che potrebbero anche solo potenzialmente avere risvolti negativi.

Già!

5) se tra i clienti ne hai di quelli che si fanno concorrenza

e loro lo imparano, sono rotture a non finire

Anche qui sacrosanto. Nel mio caso il portfolio è piuttosto piccolo e ci sono pochi concorrenti fra loro. Meglio stare sempre attenti a ciò che si pubblica.

6) se il cliente è un perditempo

per la mia personale esperienza, i clienti che ti contattano ex novo dal/sul web senza conoscerti o aver conosciuto qualcuno a te vicino o un tuo cliente, sono nel 99% per cento dei casi dei perditempo. Il restante 1% sa benissimo come proporsi e andare subito al sodo e di solito lo si riconosce al volo. Nel qual caso, secondo me, appartengono comunque alla casistica della mia prima risposta di cui sopra.

Anche qui non ho niente da controbattere. Forse la percentuale dei perditempo la abbasserei un po’, per fortuna coloro che mi chiedono un preventivo senza vagamente sapere il costo (e che quindi fuggono) o persone che ti fanno perder tempo in preventivi e bozze mai approvate sono diversi, ma lo ridurrei al 50% dei contatti, nel mio caso perlomeno.

In ogni caso, le jpg dei lavori le puoi tenere, metterle da parte e poi farle vedere a richiesta del potenziale cliente, magari eliminando i riferimenti reali, così “fa figo” anche per la privacy.

Questo sicuramente, ma il portfolio online ci tengo ad averlo, credo che un minimo debba esserci. Forse mettere i link è vero, può essere pericoloso per le penalizzazioni di Google. Forse ancora concorrenti o clienti grandi potrebbero trovare difficoltà a contattarci, ma in realtà non è neanche il nostro caso, noi freelance piccoli ci interfacciamo a realtà medio piccole, ma sicuramente può avere conseguenze per chi, come il mio collega, ha clienti medio/grandi.

In sostanza, a parte la posizione estremista del collega che addirittura non pubblica nulla, stiamo attenti a ciò che pubblichiamo sul nostro portfolio, mi raccomando!

Photo by Anete Lūsiņa on Unsplash

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