Come ti giri ti giri, se vuoi intraprendere una professione che sia spendibile anche sul web, devi fare affidamento ai social network e ai motori di ricerca. Su questo si basano le “pagine gialle” dell’internet di oggi, e non basta più “esserci” creando il proprio sito internet, ma bisogna farsi trovare fra i milioni di pagine (o gruppi e pagine facebook) esistenti.
Ma come si fa?
Bella domanda, se ci fosse la bacchetta magica l’avrebbero già tutti comprata ed utilizzata. Invece non è così semplice, ma non è poi così impossibile.
Tutti noi web-cosi a inizio carriera ci siamo sentiti in dovere, quasi, di aprire un blog, di parlare di tutto ciò che il nostro mondo ci poteva offrire, dimostrando la nostra competenza, facendo community e link building quando ancora questo termine non era stato coniato. Ma poi?
Sbagliavamo il target e gli obbiettivi, o semplicemente facevamo allenamento per quella che è poi diventata una professione: il content manager/social media manager. Creavamo contenuti accattivanti, ne parlavamo in modo simpatico e divertente, attiravamo colleghi da ogni dove, facevamo team building virtuale, ma poi? I clienti non arrivavano, ed ecco che la cosa è poi andata scemando nel tempo.
Come dicevo, si sbagliava il target. Avevamo intuito il potere del blog, dei contenuti di qualità e dei social network, ma non li abbiamo utilizzati per conquistare la giusta clientela, cioè professionisti o aziende che avevano bisogno di web designer per creare il loro sito aziendale.
Ora che lo abbiamo capito però, quello che dobbiamo tenere a mente sono innanzitutto le nostre nicchie: una cerchia di tipologia di professionisti o aziende che troviamo vicini a noi perché affini, o perché possediamo già una community che potrebbe sostenerli ed aiutarli nel diffondere i loro contenuti.
Un esempio:
Dora è una web-cosa che fa siti.
A Dora piace coltivare funghi nel tempo libero.
Dora, con le sue competenze, crea una community di amanti dei funghi.
Dora mette in evidenza sul suo profilo che fa siti “internette”.
Dora riceve un contatto di un micologo (esperto di funghi, ho dovuto cercarlo).
Dora fa il suo primo sito per la sua nicchia.
Il passaparola e il suo nuovo sito a portfolio fanno il resto.
Dora però non si ferma con la sua community e continua a produrre contenuti di qualità, si avvicina ai bisogni dei micologi che vogliono un sito internet.
Fai come Dora.
In sintesi, l’iter che bisogneremmo seguire tutti. In questo caso lei sta facendo la content manager per se stessa, ma potrebbe vendere, oltre al suo sito, anche un servizio di content manager per il proprio cliente, avendo già una community avanzata, e così via.
Presto, qualche consiglio su cosa effettivamente fa un web content manager.