Roberto Scano, intervenuto su una discussione che parlava proprio di questo, ci spiega perchè. Ho riportato in forma di domanda le questioni poste da alcuni lettori, ribadendo come, parlando di accessibilità, l’HTML5 sia ancora fuori norma e quindi impraticabile.
Il codice risulta validato anche con HTML5, perchè non usare questo invece che HTML 4.1 e XHTML 1 come suggerito dai requisiti per l’accessibilità?
Peccato che HTML5 non sarà una specifica ufficiale del consorzio W3C prima del 2014 e quindi secondo il W3C stesso NON vanno utilizzate come riferimento delle specifiche non ancora “standard de facto”.
http://blog.iwa.it/w3c/html5-se-ne-parlera-nel-2014/
Che poi venga spinto per finalità commerciali è un altro discorso, ma normativamente non potrà essere utilizzato in nessuna PA (nemmeno statunitense e/o qualsiasi PA che recepisce le WCAG 2.0) sino al 2014.
HTML 5 NON e sottolineo NON rientra nella legge Stanca in quanto non è specifica stabile del W3C. E – mettetevi il cuore in pace – non rientrerà nemmeno nell’aggiornamento dei requisiti in quanto HTML 5 è una BOZZA (draft) di lavoro non è un documento stabile.Se si legge il requisito parla chiaro: “Realizzare le pagine e gli oggetti al loro interno utilizzando tecnologie definite da grammatiche formali pubblicate nelle versioni più recenti disponibili quando sono supportate dai programmi utente.” HTML5 non è ancora una grammatica formale pubblicata ma è una bozza di lavoro.
Ma su http://www.whatwg.org/ ci sono già le specifiche…
Stiamo parlando di HTML5 e HTML5 è W3C, non è WHATWG. WHATWG è entrato nel W3C esclusivamente per portare avanti la specifica con valore normativo, il che significa non solo riconoscimento da parte di governi ma soprattutto da parte dei produttori di tecnologie che consentono lo sviluppo e la lettura delle nuove specifiche. Il W3C non è formato da politici ma da tecnici: basta che apri qualsiasi specifica e/o bozza di specifica per vedere che nei gruppi di lavoro ci sono persone che lavorano per creare un web migliore, condiviso e – nell’ottica di chi ha fondato il Web – accessibile a tutti.
L’atteggiamento invece del WHATWG è quello di persone che pensano di rappresentare il “mercato” e propongono le loro cose fottendosene di tutto il resto. Il W3C è lento? Quella che viene chiamata lentezza si chiama percorso di approvazione di una specifica, condiviso a livello internazionale. Pensate che l’ISO invece ha tempi ben superiori perchè – quando votiamo documenti ISO – rappresentiamo delle nazioni e non le nostre associazioni.
Stranamente se parliamo di accessibilità vedete che le WCAG 2.0 hanno dato modo di porre il W3C davanti alle tecnologie in quanto i produttori di singole tecnologie stanno implementando tecniche di applicazione consone a garantire un accesso a tutti. Per WHATWG HTML5 va bene così: peccato che quando sono entrati nel gruppo di lavoro del W3C hanno accettato le regole tra cui la necessità che la specifica passi il vaglio del protocols and formats working group, un gruppo che verifica che una specifica non vada in contrasto con un’altra. Per quello li chiamo cazzari: saper fare “web” non significa saperne fare le specifiche: sono due mestieri differenti e pretendere di fare il mestiere di altri senza conoscere ciò a cui si va incontro (per le specifiche non si può fare la eternal beta… se sbagli un DTD poi mica puoi patcharlo nel giro di 5 minuti…) e vorrei sapere quanti di loro conoscono queste specifiche: http://www.w3.org/TR. Fare fa rima con normare ma son due cose differenti. Spero che sia chiaro 😉
La conclusione del nostro percorso è che: fare un sito in HTML5 si può benissimo fare. Studiarne le specifiche, applicarle sui nostri siti, si può benissimo fare poichè a quanto pare la tecnologia dei browser si è già portata avanti. Non è professionale però applicarle sui siti dei nostri clienti, a maggior ragione se sono Pubbliche Amministrazioni (la normativa parla chiaro): state infatti creando un sito “non a norma” e rischiate di dover rifare tutto o in parte una volta che la draft diventerà una specifica approvata.
Applicare HTML5 si può fare studiando le bozze del W3C, almeno su questo siamo d’accordo. Se osservate, l’ultima, ad oggi, è datata 5 aprile 2011: come si fa a starle al passo senza sbagliare e dover rifare tutto fra un mese? Inoltre il fatto che per usarlo non bisogna inserire alcun doctype ha inizio pagina dovrebbe dirvi già molte cose.
L’entusiasmo su questa nuova possibile specifica è tanto, lo comprendo, ma dato che siamo umili sviluppatori e webdesigner che non facciamo parte né del W3C né lavoriamo nelle società di software che creano i browser sui quali navighiamo (e che potrebbero, paradossalmente da un giorno all’altro rilasciare una versione del browser completamente incompabile con HTML5, proprio perchè ancora in draft), invito tutti a rimettersi a quanto “Papà W3C” ci definisce come standard, in pace con tutti. Qui non si è mai detto che HTML5 è demonio, ma semplicemente che ancora non è una specifica. Tornate al 1999 e fatemi vedere una statistica dei siti creati in xhtml 1 quando ancora questo era in bozza: non credo ci fosse niente da discutere, i siti online erano tutti ancora HTML4.
E con ciò, andiamo in pace XD