Il webdesign e la crisi economica: come cambia il nostro rapporto con i clienti e il nostro lavoro

Grazie a Luca D’Imperio, con il quale c’è stato uno scambio di battute via email sull’argomento, abbiamo unito i nostri pareri in questo post.

Da parte sua dice questo:

eurosDicono che in tempi di crisi le consulenze e i servizi sono i primi ad essere eliminati dalle aziende a causa del taglio dei costi.

E’ vero, ma non sempre si tratta di una scelta giusta. In periodi di diffficoltà per le aziende, è necessario saper pianificare e dosare i costi. E’ sbagliato tagliare i costi indistintamente pensando che sia l’unica soluzione per poter continuare a restare sul mercato.

Al presentarsi delle difficoltà sono coloro che investono meglio a restare a galla!

La mia esperienza è quella che sto riscontrando in questo periodo con i clienti: ce ne sono alcuni che se fino ad ora hanno sempre speso per i servizi web adesso hanno sospeso perchè le banche non gli forniscono più soldi, clienti che hanno i dipendenti in cassa integrazione, e clienti nuovi che vogliono spendere al meglio i loro soldi, si informano di più su come verranno spesi i loro soldi, non che non li abbia mai informati in precedenza, ho sempre fornito risultati e monitoraggi di vario genere…

inoltre:

crisi finanziariaDal mese di settembre dello scorso anno abbiamo avuto molte più difficoltà in fase di acquisizione dei clienti, già diverse volte ci è capitato di sentirci dire che anche la spesa per il semplice sito vetrina doveva essere rinviata almeno all’anno nuovo (ovvero l’anno corrente), da alcuni dei vecchi clienti invece abbiamo visto una certa difficoltà per fronteggiare le spese relative ad aggiornamenti, aggiunta di servizi o semplicemente nuove funzioni all’interno del proprio sito aziendale.

Per questi e per altri motivi WebAir (NdA: la società di Luca) ha ripensato le proprie offerte commerciali, offrendo i propri servizi in modalità diverse da quanto fatto fino alla fine del 2008 e ribassando sensibilmente i propri prezzi. Le formule commerciali sono nate con l’obiettivo di fornire, a vecchi e nuovi clienti, i servizi di WebAir in abbonamento piuttosto che on-demand (formula che comunque continueremo ad offrire soprattutto per i servizi di grafica).

Da parte mia invece:

418215_face_-_questions[…] nella mia seppur piccola esperienza, ti posso dire che ho un riscontro molto vario.
c’è chi comincia una startup basata proprio sul web, perchè la vita lavorativa “reale” non gli fornisce giusto supporto, e mi chiede pertanto portali e blog che portino un guadagno in termini di entrate pubblicitarie, se non addiritura ecommerce.

Chi ha la registrazione in camera di commercio infatti trova meno dispendioso avere un negozio virtuale che un negozio fisico, che ha un costo fisso mensile spesso insostenibile. Pertanto queste due tipologie di clienti investono, ovviamente non migliaia e migliaia di euro, ma il giusto, in qualcosa in cui credono. Talvolta ricevono dei sussidi o finanziamenti, pertanto da parte mia il lavoro, così come il pagamento, sono assicurati.

Per contro ci sono clienti che non possono permettersi più di tanto, e nonostante conoscano le potenzialità del web e i prezzi, tentano la via più economica, che per fortuna, grazie alle applicazioni open source, sono fattibili (e di conseguenza noi webdesigner stiamo diventando anche degli esperti in cms e applicativi in genere).
Le vie nel mezzo sono infinite. Chi non vuole investire con me non si fa vivo, pertanto non saprei dirti motivazioni e statistiche di questa categoria di clienti.

Partendo sempre dal fatto che non dobbiamo svalutare il nostro lavoro, già abbastanza svalutato… voi come la vedete questa crisi? Le cose sono cambiate rispetto a prima?

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