Stamattina mi urge raccontarvi una mia esperienza per aprirvi gli occhi su un tipo di situazione che potrebbe capitarvi.
Premessa: una startup è una nuova impresa, un’idea che nasce e che normalmente ha alle spalle un progetto creativo ed economico e un business plan ben definito. Che l’idea sia un progetto off line che richieda comunque un pacchetto iniziale di sito+logo+immagine aziendale o che l’idea sia proprio un sito che costituisca il core business di tutto, a voi consulenti web poco deve interessare, proprio in quanto tali.
Sì perchè in genere il novello imprenditore vi chiama per una consulenza, vi chiede un prezzo, e se la persona in questione è seria, valuterà il tutto in base al budget prefissato, che sia questo proveniente da sue finanze o da finanziatori esterni. Spesso quando c’è la figura del finanziatore esterno può passare un po’ di tempo dalla consegna del preventivo alla conferma del lavoro perchè il finanziatore deve approvare il business plan nella sua totalità, ma non è indice di non professionalità dell’imprenditore. Da quel momento tutto non può che procedere bene.
Se invece vi succede quello che vi sto per raccontare stategli alla larga. Spesso infatti il novello imprenditore non si presenterà come tale, non vi parlerà di startup, nè di idee, ma vi darà l’idea che l’impresa è già bella e che funzionante, tranne per un particolare: lui non ha ancora la partita iva. Può essere plausibile, anche nella startup nelle fasi iniziali non sono ancora definiti i regimi fiscali e l’avvio potrebbe avvenire mentre voi state già lavorando al sito. La cosa che però dovrebbe insospettirvi, come è successo a me oggi, è quando glissano il discorso preventivo, non ve lo firmano, sembrano non avere problemi economici (a parole), vi parlano di collaborazioni future e di contratti a tempo indeterminato o della durata di uno, due anni. Un sogno! Attenti…con cosa vi paga? Parla di percentuali sui guadagni…ahia…qui casca l’asino!
Sì perchè la startup è una vera e propria impresa e il “rischio d’impresa” è un vero e proprio rischio che si assume il titolare con i suoi soci e NON i consulenti esterni e collaboratori quali siete voi. L’idea di lanciarvi in un’impresa dai guadagni che potrebbero essere anche molto alti potrebbe allettarvi, ma a quel punto voi diventate soci effettivi della società e come tale dovete essere trattati a quel punto e porre tutto per iscritto. Se la cosa vi alletta fate pure, ma sappiate che vi succederà non una, ma più volte nell’arco della vostra carriera, e che a rimetterci sarete voi perchè sarete presto liquidati senza un euro dopo aver perso tempo e denaro. Anche perchè nessuno vi può assicurare che CI SARANNO delle vendite dalle quali assurgere percentuali ipotetiche.
Una startup a cui ho partecipato con successo, con tanto di progetto approvato e correttamente retribuito è Radiomamma.it, un esempio di come una startup porti al successo se impostata bene. La mia consulenza è stata trattata come tale senza false promesse, e siamo tutti rimasti felici e contenti. Tutte le altre, fumose e piene di promesse…fuffa! Un bel “no grazie, non ho soldi da investire” potrebbe essere una bella risposta spiazzante per il truffatore (perchè tale è).
A voi è già capitato? Raccontate la vostra! A presto!