Lo spazio e i buchi neri…nel web

Eheh, no, non parliamo di spazio galattico o di scienza e fantascienza, ma di alcune cose di cui alcuni webdesigner non si accorgono di primo impatto, ma che fanno di un sito, seppure il più spartano e semplice come grafica, il sito più ordinato e carino del mondo.

Tre voci:

Interlinea, margini e spazi “vuoti”.

 

Interlinea

 

Veniamo alla prima. L’interlinea a volte è lasciata a se stessa, nel senso che lasciamo quella che di default viene riproposta dai nostri browsers, ma in realtà possiamo controllarla facilmente con il comando line-height, grazie al quale possiamo dare un’interlinea “giusta”. Troppo spazio infatti distrae l’occhio e lo porta a pensare che la riga si autoconcluda e che il testo non prosegua. Viceversa del testo troppo attaccato da’ un’idea di confusione e disordine. Una giusta via di mezzo darà un colpo d’occhio immediato alla lettura e al tempo stesso il giusto “ordine” al vostro testo.

 

Margini e padding

 

Sembrano anch’essi a volte bistrattati. Ma un bel paragrafo con un bel padding che lo distanzi da bordi e fine pagina (soprattutto lateralmente) non sapete che “aria” e respiro riescano a dare al testo. Vien più voglia di leggere, non vi sembra?

Idem per il margine, che nel mondo del web è quello che intercorre fra il bordo di un box e l’inizio del seguente (mentre il padding, ricordiamo, è ciò che separa il bordo dal contenuto effettivo del box [definito dal width])

 

Spazi non necessariamente “vuoti”

 

Come diceva il mio prof di webdesign, che stimo ancora molto a distanza di anni, lo spazio bianco non sempre significa “vuoto”. Il bianco talvolta anzi “riempie”.

Imparate a colpo d’occhio a progettare spazi e “vuoti” nel modo giusto, per dare respiro e perchè no, importanza a ciò che c’è intorno.

 

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