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Ecco perché il low cost non ucciderà il web ma ucciderà la tua autostima

Faccio un mea culpa, ma è un’esperienza per la quale a volte bisogna passare per poter valutare tutti i pro ed i contro.

Due anni fa, complice poco tempo e bisogno di monetizzare in fretta, ho ceduto al low cost. Offrivo cioè pacchetti di siti web per professionisti con poco budget, in modo da permettere a tutti di avere la propria faccia sul web. Un tema di Themeforest installato, configurato, leggermente personalizzato, ed inserimento dei contenuti. Consegna chiavi in mano a 450 euro +iva (“lassamo perde” che togliendo le tasse mi rimaneva solo la metà). Questo ha attirato diverse persone, e la cosa mi ha entusiasmato: blogger, piccoli professionisti (soprattutto nel settore turistico), ma anche qualche azienda.

Come spesso predico, offrire un pacchetto del genere è un rischio, a meno che non si mettano in chiaro alcune clausole come: tot modifiche, tot pagine, tot personalizzazioni, etc. Quello che sforava era, come detto in un precedente post sulle variabili non considerate di un preventivo, tutto ciò che fa da contorno: ripensamenti, correzioni su correzioni, incapacità nel gestire autonomamente il sito nonostante il CMS, etc.

A conclusione di tutto: la manutenzione e il cliente ETERNO.

Si sentiranno in diritto di evitarla, sia perché il costo eguaglia la creazione del sito, seppure distribuita su un anno, sia perché ritengono che una volta pagato, tutto debba funzionare bene e PER SEMPRE. Niente aggiornamenti di plugin, sistema, etc, nessun errore dovrà mai accadere.

O ancora c’è il cliente che chiede e continua a chiedere le stesse cose anche a distanza di un anno o due, sentendosi in diritto di non pagare niente neanche una tantum.

Il tutto corredato e correlato da una spruzzatina di supponenza, di malafede preventiva, e chi più ne ha più ne metta.

Se come me vi è capitato di commettere lo stesso errore, rifuggite da tali clienti, magari dicendo che non fate più quel lavoro, è l’unica soluzione. Se state per commettere questo errore: non fatelo.

Svendersi fa male al web?

Inevitabile dire che svendersi è una cosa che non andrebbe fatta. Dire che ammazza il settore è vero solo in parte, perché in realtà i clienti che non possono permettersi un sito professionale, sono proprio quei clienti che è meglio perdere piuttosto che trovare (con le dovute eccezioni).

Alcuni clienti in realtà poi dopo una prima esperienza (deludente) con il low cost, si decidono per un sito con servizio completo, quindi in realtà è un cliente guadagnato e non perso definitivamente. Forse è una piccola percentuale, ma è pur sempre una percentuale di clienti in più che altrimenti il mondo del web avrebbe perso.

La vostra esperienza? Non rimproveratemi troppo, era un periodo in cui avevo bisogno di liquidità immediata, e il low cost mi è sembrata una soluzione adeguata al momento, salvo poi pentirmene dopo 🙂

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