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Quanto costa un sito web? Il valore di un sito internet in pochi fattori fondamentali

Abbiamo già toccato l’argomento in questo articolo, in cui ci chiedevamo quanto guadagna un webdesigner e in base alle quali caratteristiche viene valutato. Ma un sito web quanto costa? Quante volte vi siete posti questa domanda e magari l’avete posta a chi lavora nel settore già da qualche tempo? Beh, non esiste un metro di misura perfetto e preciso. Tutto è relativo, ed i fattori principali possono essere:

  • esperienza del webdesigner, che si fonde con velocità di esecuzioneore di lavoro (anche se spesso si fa un forfait scontato) e il conseguente costo orario al netto delle vostre spese (adsl, affitto, etc nonchè le tasse)
  • ma il costo ruota tutto intorno al budget del cliente, che varia in base a quello che lui pensava di spendere, ma che spesso neanche lui ha bene in mente, all’affermazione economica del cliente sul mercato e al ritorno economico che lo stesso ne può avere da un sito di valore creato da voi.

Spieghiamo meglio.
quanto costa un sitoVa da sè che un webdesigner con 10 anni di esperienza non può chiedere ancora 500 euro per un sito, nè viceversa il primo progetto della vostra vita da webdesigner possa essere retribuito 2.500 euro. Ma non è detto. Se la qualità del lavoro, in rapporto alla velocità di esecuzione è molto alta, il prodotto finale acquista evidentemente valore, così come i fattori “affermazione economica” e “ritorno economico” del cliente: quanto più un cliente è famoso nel suo settore e quanto più potrà avere un ritorno economico dal lavoro di immagine e comunicazione che state andando a compiere, tanto più il valore del preventivo sale (senza giustificare cifre estrose).

Anche qui è molto intuibile che se il sito vi è commissionato dalla CocaCola avrà un valore differente se commissionato dalla “Sprizzolona” poichè le conseguenti ripercussioni sul mercato sono diverse e maggiori pertanto anche le responsabilità che ne derivano (come dice l’uomo ragno: da grandi poteri derivano grandi responsabilità! 😉 )

Detto ciò, se all’inizio vi trovate spaesati non c’è niente di male a chiedere nei forum, nei gruppi di facebook o in altri luogi di confronto pubblico il prezzo di un ipotetico progetto, per farvi un’idea. La pratica suggerita da Luca Panzarella sul suo ebook Vivere da freelance (che però consiglio vivamente per l’ispirazione e le risorse) in cui suggerisce di mandare email di richieste di preventivo fasulle a webdesigner freelance già affermati, la trovo irrispettosa nei confronti di tali figure, in quanto personalmente quando un potenziale cliente mi chiede un preventivo, mi prendo il giusto tempo per capire l’entità del progetto, le sue caratteristiche, nonchè preparare il preventivo/contratto finale.

Ve ne racconto una: appena pubblicato il sito Piperitalab.it dopo una mezz’oretta di “spam” sui vari profili per pubblicizzare la messa online del sito, riceviamo la prima richiesta di preventivo! Dopo il primo entusiasmo iniziale mi dico che non è possibile, poichè il sito è stato pubblicizzato solo sui nostri social ai quali partecipano altri webdesigner come noi. Rispondo alla mail, ben poco dettagliata (primo sospetto) chiedendo un numero di telefono dove ricontattarli per chiedere maggiori dettagli sul progetto. Inutile dire che non abbiamo ricevuto più risposte. L’intuito ci ha salvato da ore di lavoro inutili, ma chissà quanti sono passati sotto le nostre grinfie senza che ce ne siamo resi conto!

Meglio a mio avviso un più corretto e sincero confronto sui siti, forum e portali del settore, mi sembra una pratica meno provinciale e subdola, altrimenti italianwebdesign che ci sta a fa? 😉
In bocca al lupo a tutti!

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