Lauryn - Web Coach

E se mi trasferissi al sud? – Intervista a Marco Olivetti sulla vita da freelance “al verde”

job-of-a-web-designerDiscussione nata sul forum (a proposito, vi piace la nuova grafica?): ma chi l’ha detto che bisogna lavorare per forza nel luogo fisico dove si trovano i clienti e/o viceversa? Chi l’ha detto che andando a lavorare dove si vive, cioè magari al sud, si avrebbero più difficoltà? In fondo noi webdesigner di cosa abbiamo bisogno? Un pc, una adsl, e via, il mondo è nostro!

Sentiamo ad esempio l’esperienza di Marco Olivetti (a proposito, Iwd questo mese ti vuole proprio bene! 😀 ) che gode di una posizione di tutto rispetto (e invidia da parte mia! 😉 ). Si trova vicino Roma, ma lavora all’interno di una riserva naturale. In pratica fa il webdesigner/guardia forestale eheh

  • ciao marco, ti conosciamo già su iwd, ma presentati per chi non ti conosce ancora (età, professione, da quanti anni la pratichi)
    Sono un grafico e webdesigner, ho 21 anni e ho iniziato a studiare (non praticare!) questa professione verso i 17 anni. Finita la scuola ho iniziato a lavorare, dapprima in uno studio di amici miei, poi l’anno scorso ho deciso di mettermi in proprio con un amico.
  • lavori da casa? hai un tuo ufficio?
    Ho lavorato da casa fino a poco tempo fa, a Gennaio siamo riusciti a prendere un ufficio e ora stiamo li. Per me che sono un pantofolaio convinto è stata dura, ma mi ci sto abituando.
  • è vero che abiti vicino ad una riserva naturale? che vantaggi e svantaggi trovi rispetto alla tua vita privata e al tuo lavoro?
    Si, abito dentro (non vicino) una riseva naturale. Di vantaggi direi assolutamente la bellezza, la tranquillità. la continua fonte di ispirazione che può darti, e cosa molto importante, il modo in cui ti fa rendere conto di quanto sia importante il design sostenibile, anche vista la quantità di carta che usiamo nel nostro lavoro. Di svantaggi potrei dire che d’inverno inizia a farsi complicato riuscire a bilanciare il lavoro con casa perchè anche le piante richiedono una costante manutenzione, e ne ho più di 200. Ma io non lo considero affatto uno svantaggio.
  • concordi sul fatto che il luogo fisico non influisce sul nostro tipo di lavoro ma che si può lavorare anche dalla Patagonia con clienti italiani?
    Il luogo fisico è la cosa che meno influisce sul nostro lavoro, anche perchè possiamo fare tutto tramite mail e telefono, senza incontrare i clienti. Anche se sono dall’altra parte del mondo e non sono italiani. Quando nei miei articoli scrivo “briefing con i clienti” non indico per forza il contatto fisico. La cosa può avvenire anche tramite mail o skype. La cosa davvero importante è come al solito lavorare bene dando il meglio di noi e i clienti arriveranno, indipendentemente dalla sede fisica di dove si sta lavorando.

Grazie Marco! E voi? raccontate le vostre esperienze! Vivere in una grande città è indispensabile? Io vivo a Milano e avrò incontrato si e no 4 o 5 dei miei clienti in tutti questi anni, il resto sono sparsi in giro per l’Italia 🙂

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